Intervista a Mario Lunetta

apparsa sulla rivista Fermenti n. 7-9, Luglio-Settembre 1979

E' uscito da qualche mese l'ultimo romanzo di Mario Lunetta « Mano di fragola » (Editori Riuniti), finalista al Premio Viareggio. Di Lunetta è anche uscito recentemente un libro di poesie « La presa di Palermo - Poesie 1972-1977 » (Lacaita). Dello scrittore romano ricordiamo i due precedenti romanzi: « Dell'elmo di Scipio » (Marsilio, 1974) e « I ratti d'Europa » (Editori Riuniti, 1977). Scrittore, poeta, saggista, Mario Lu­netta propone il suo lavoro come esem­pio di scrittura totale: cioè il supera­mento dei generi in una sintesi di moduli linguistici diversi.

Qual è il rapporto tra "I ratti d'Europa" e "Mano di fragola"?

Io penso che quest'ultimo libro prosegua e approfondisca il discorso de "I ratti d'Europa, nel senso che cer­ta tematica esistenziale e privata era qui soffocata da una tensione ideologica eccessiva. Mentre credo che in "Mani di fragola" ci sia una maggiore libertà di scrittura e il narrato sia autonomo e più sottile. La struttura del primo era costituita a blocchi, quella del secondo è più liquida e magmatica e si dissolve con sarcasmo nella realtà e nelle sue con­traddizioni. C'è in quest'ultimo una maggiore spregiudicatezza stilistica an­che se permane internamente una rela­tività visibile di tipo ideologico non precostituito, la politicità della scrit­tura interna penso sia più efficace. "Mani di fragola" è un romanzo fon­dato su una serie di episodi con molti morti in una sorte di parodia elisabettiana e molti amori in una parodia di catalogo byroniano.

Perché mani di fragola?

Perché c'è un Killer che ha una grossa voglia di fragola sulla mano. Poi il colore rosso della fragola è quello del sangue

Cosa intendi per scrittura materialista

Per scrittura materialista intendo un tipo di scrittura che nasca al tempo stesso autonoma al cosiddetto reale e prensile rispetto agli strumenti che essa usa. Questi strumenti possono essere di tipo molto svariato. Elementi che la costituiscono sono l'estraniamento e l'ironia. Quindi ci si dovrebbe trovare di fron­te a una scrittura non subalterna ai problemi del mondo e della vita ma che le contenga in sé con una dina­mica autonoma non soggetta all'ideo­logia. Una dinamica laica, non "religiosa", non mistica, contro tutto ciò che considera la letteratura come Assoluto.

Qualche nome di scrittore materialista

Tori, Sanguineti, Porta, Arbasino, Milanese. Sono cifre molto diverse e incomparabili, o dichiarata casualità, o risolte a se stesse