Riflessione e ricerca delle "Tracce delle colonne d'Ercole"

Recensione apparsa su l'Unità del 9 Agosto 2004

Dopo essersi dedicata, a partire dai 2002, alla realizzazione del giornale Dialettica tra culture, Silvana Folliero propone ora i "Quaderni di Dialettica", per i tipi delle Edizioni Fermenti. Il primo dei fascicoli, inserito nell'ambito della Collana denominata Biblioteca Diana, reca l'eloquente titolo: "Tracce delle Colonne d'Ercole" (aprile 2004). Scrive nella Nota Introduttiva Silvana Folliero:
"Tutto i! materiale qui incluso rappresenta un esempio della volontà di mandare un messaggio ai Settori, insieme alla speranza di provocare reazioni ed azioni atte a capire, a mutare il pensiero e il comportamento civile, umano, politico di tutti quanti noi," Lo strumento o metodo - per l'appunto dialettico - utilizzato per perseguire un tale delicato obiettivo è "un confronto fra civiltà, religioni ed azioni, confronto con tutti i popoli della Terra."
Così, Nino Fausti, nel corso di un viaggio in treno verso Firenze, nel ripensare ai vari Costanzo, De Filippi e Panariello, conclude che ''è tutto una gigantesca balla" e che ''siamo ricoperti del sangue di tutte le vittime, di tutti i tempi."
Alessandro Manganozzi ritiene invece che "la ciclicità della Storia rispecchia, da sempre. !a sua smemoratezza". La verità, probabilmente, è che "nessuno sarebbe qualcuno senza l'umana fame d'identità che lo fa Verbo e lo mitizza."
Ricordando le fiabe in dialetto della sua prima infanzia, Aldo De Jaco ritorna a Granisci e alle mistificazioni del potere, e confessa quale fu il '"massimo insegnamento" che gli giunse dall'800 di Marx ed Engels: si tratta dell'undicesima glossa a Feuerbach, laddove si definisce "la libertà come coscienza della necessità". L'intervento che dà il titolo al Quaderno, "Tracce delle Colonne d'Ercole" di Silvana Folliero, è una mirata denuncia dello stato di decadenza e di crisi della "metodologia razionalistica" della cultura di fine secolo. L'autrice ritiene di intravedere all'orizzonte "l'onda della civiltà orientale", e invita ad "addentrarsi in sentieri un po' dimenticati o, forse, solo rimossi", che rispondono ai nomi di Husserl, Merleau-Ponty, Benjamin, Banfi, Popper e Preti. Folliero equipara gli insegnamenti di questi ineguagliabili Giganti del Pensiero a "Colonne d'Ercole salvate come contrafforti per una costruzione ampia, ricca di luce orientale", affinché Occidente e Oriente - apparentemente basate su concezioni antitetiche della cultura - possano, un giorno, incontrarsi. A tal fine, mi permetto di citare la fondamentale affermazione di Edmund Husserl: "Non bisogna lasciarsi fuorviare dalla comune contrapposizione di empirismo e razionalismo" (in La crisi delle scienze europee).
In "Superclan, chi comanda l'economia mondiale?", un anonimo Cronista (ma io penserei alla stessa Folliero) riflette allarmato sulle rivelazioni contenute nel recente saggio di Giulietto Chiesa e Marcello Villari, edito da Feltrinelli. Nel libro è spiegato il patto di ferro, stilato a livello di lobby, all'interno della nuova superclasse mondiale composta da cinici "professionisti" (medici, banchieri, politici), i quali tessono le loro losche trame unicamente per il potere e il denaro.
Stefania Porrino interpreta "Karma individuale e karma collettivo" come "l'intersecarsi, il sommarsi ed il trascendere di ogni rete individuale con le innumerevoli altre ad essa più o meno strettamente collegate". Tutta la storia dell'umanità non è altro che questa "interazione dinamica" di gesti, parole e pensieri. A chiusura del pamphlet leggiamo i versi, davvero toccanti e ragguardevoli, di Gemma Forti, Domenico Cara, Silvana Andrenacci Maldini, Cesare Ruffato, Luciano Somma, Lucia Mezzasalma e Silvana Folliero. "Tempo aiutami a capire/l'indomabile respiro del mondo ", è l'invocazione finale, accorata, della Curatrice di questo eccellente Quaderno.

Francesco De Napoli