Zuccheri e veleni

di Antonella Timpano

Recensione di Nicoletta Corsalini

da Punto di Vista

Emozioni e flash visivi da preservare sono racchiusi nelle poesie della raccolta Zuccheri e veleni di Antonella Timpano. La parola, limpida e lineare, racchiude pensieri poetici legati all'urgenza di lasciare un'impronta scritta che fermi momenti particolari o di esprimere sentimenti nutriti nei confronti di persone, per lei davvero importanti.
La natura diventa oggetto privilegiato di contemplazione e si insinua delicatamente in strofe di breve lunghezza, che come istanta­nee, esaltano momenti del giorno, "Il mattino", paesaggi, '"Dune", elementi "Scirocco", piccoli e grandi dettagli, "Il fiore solo" o "L'incoronazione di un albero". Essa si pro­paga, anche in versi di poesie dove sono presenti tematiche diverse, assumendo caratteristiche metaforiche, per delineare meglio sia gli stati d'animo sia i sentimenti, della poe-tessa,"Voglio per te | esser scoglio e marea..." (p. 13).
L'amore, elargitore di "zuccheri e vele­ni", appare con la forte pregnanza della pas­sione, per poi, scomparire sommerso da incomprensioni e... per poi di nuovo apparire, in un'altalenante via vai, che muta col passare del tempo.
Non è solo l'amore ad essere caratterizzato da due opposti sapori lo è anche la vita, con i momenti di gioia e di dolore, di perdite e di conquista. Antinomie che si ritrovano nelle due poesie "In morte di Laurence" e "Sala parto". La nascita e la morte, sono momenti carichi di così tante valenze, che scatenano nell'essere umano tempeste di sentimenti e impongono alla ragione di soffermarsi per ri­flettere.
Antonella Timpano, chiude la sua prima raccolta, con una breve poesia, dedicata al momento in cui una nuova vita sboccia, e, che racchiude nelle sue parole, un'apertura verso un futuro più denso di emozioni e sentimenti positivi.
La poetessa, con l'esperienza della ma­ternità, diventa soprattutto una donna; donna, che sarà capace di guardarsi intorno con oc­chi nuovi, per aprire orizzonti più ampi ai pensieri, e forse, tradurli in linguaggio poetico ancora più ricco di significati.

Nicoletta Corsalini