Vincenza Tomassi, chiamata Enza, nasce a Subiaco il 10/5/1913; a 4 anni perde la madre e inizia la sua vita avventurosa che caratterizzerà tutta la sua esistenza. Importante il rapporto con il padre, il pittore Renato Tomassi che le trasmette lamore per la pittura e la libertà di spirito. Negli anni Trenta, in Germania, ha una forte esperienza nei campi di lavoro femminili tedeschi (Arbeitsdienst) cui segue il matrimonio con un ufficiale di cavalleria che la porta a contatto della vita di Berlino, che conosce prima nel suo splendore, poi nella tragedia della guerra e delle difficoltà. Nel gennaio dei 1945 il marito è dato per disperso in Polonia e comincia lodissea di una donna sola con due figlie per tornare in Italia. NellItalia del dopoguerra ricomincia una nuova esperienza di lavoro che man mano le permette di ricrearsi una vita di interessi ed attività con conoscenze e viaggi che nel 1971 la portano a risposarsi negli USA dove si dedica alla pittura ed agli affetti familiari. Non è mai stata una scrittrice, ma ha voluto trasmettere i suoi ricordi per gli amici, le figlie, le nipoti e pronipoti. Eppure, Vincenza Tomassi, pur non considerandosi unautrice, ci racconta una storia che comprende un intero secolo, da poco concluso. Si tratta quindi di un documento interessante e autentico che non tralascia nulla, dalla storia al clima depoca, dai rapporti umani alle vicende più drammatiche e inaspettate.