“Senza rinunciare affatto alla realistica e spregiudicata visura dello sfacelo dell’esistenza umana, qui il poeta intende che l’unica superstite strumentalità dell’agire poetico sia da considerare in una ammonizione sugli esiti conclusivi del corso storico che incombono ormai, in un anche gretto rinfaccio di tutte le responsabilità delle intermedie episodiche tranquillamente digerite nel tempo dalle generazioni melliflue e, eventualmente, nella enunciazione di una liminare tesi salvifica, la quale, dopo il complessivo giudizio sul corso storico in cospetto dei fenomeni catastrofici da esso incoraggiati, non può che appellarsi a referenti utopistici…”

N.

“La sua parola è intensa, e i suoi ritmi si aprono o talvolta si scheggiano con effetti coinvolgenti di espressività e allusioni... L'attenzione del pubblico più avvertito e della critica non potranno mancare a questi messaggi ricchi di luce, di verticalità commossa e di colore...”

M. L. Spaziani